Superbonus senza tetto di reddito: come potrebbe cambiare la manovra
Superbonus senza tetto Isee per le case unifamiliari e proroga di sconto in fattura e cessione del credito per tutti i bonus legati alla ristrutturazione edilizia. Il testo definitivo della legge di Bilancio 2022 non ha terminato la fase della limatura, ma sembra ormai probabile che il 110 per cento per la ristrutturazione di villette e case unifamiliari continuerà senza alcuna limitazione legata al reddito. E’ questa la principale novità legata alla casa che dovrebbe arrivare in Parlamento entro questa settimana per l’ok definitivo. Vediamo allora tutte le modifiche relative alle abitazioni che potrebbe subire la Manovra varata dal governo e presentata dal premier Mario Draghi a fine ottobre.
Superbonus: il tetto Isee sulle villette
Come spiegato a suo tempo dal Corriere, per quanto riguarda le case unifamiliari la prima versione della Manovra, di cui le agevolazioni per la ristrutturazione della casa sono parte integrante, aveva previsto che potessero fruire del Superbonus solo i proprietari con un Isee non superiore a 25 mila euro. Critiche erano arrivate sia da gran parte del mondo politico che dalle associazioni di categoria, perché un tetto così basso esclude anche chi non è particolarmente benestante.
Per questa ragione, la limitazione potrebbe saltare, lasciando spazio però a una tempistica più ristretta, con la Cila (l’asseverazione dei lavori) che potrebbe dover entro consegnata entro una data specifica nella prima dell’anno (forse già a inizio primavera). Questo permetterebbe comunque una limitazione del numero di domande e dunque una spesa per lo Stato più sotto controllo.
Sconto in fattura e cessione del credito
Come detto, cambiamento in vista anche per sconto in fattura e cessione del credito, che l’esecutivo avrebbe voluto limitare al solo Superbonus 110, ma nel giro di poche ore è stato lampante che il compromesso finito nella bozza di Manovra avrebbe rischiato grosso nel corso dell’esame parlamentare.
I due meccanismi permettono al beneficiario di sfruttare subito il vantaggio fiscale, senza dover aspettare le detrazioni dall’Irpef degli anni successivi (per quanto riguarda lo sconto in fattura, attraverso la ditta che fa i lavori; per quanto riguarda la cessione del credito, attraverso le banche o altri soggetti finanziari). Possibilità che avvantaggia le famiglie con meno capacità finanziaria e che spesso non hanno abbastanza “capienza” fiscale per coprire l’intero rimborso. L’obiettivo del nuovo testo è ora di prorogare dunque il sistema introdotto per il biennio 2020-21 dal decreto Rilancio dell’anno scorso per i sei filoni di intervento: recupero del patrimonio edilizio, interventi di efficienza energetica, misure antisismiche, recupero o restauro delle facciate, installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
Bonus facciate
Anche il molto apprezzato Bonus facciate ha ottenuto la proroga per il 2022. Introdotta con la legge di Bilancio 2020, si tratta di una detrazione delle spese sostenute a beneficio di interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, ubicati in zona A o B, incluse le strutture opache della facciata, i balconi, gli ornamenti e i fregi. Nelle detrazioni lavori rientrano anche il consolidamento, il ripristino, il miglioramento, la pulitura o la tinteggiatura di tutti questi elementi, incluse grondaie, pluviali, parapetti e cornicioni, mentre sono esclusi gli interventi effettuati sulle facciate interne degli edifici.
La proroga per il 2022, però, introduce una sostanziale differenza rispetto al 2021: la detrazione per i lavori infatti non sarà più al 90%, bensì al 60%. Il prossimo anno, la detrazione del 90% sarà ancora ammissibile solo per chi ha saldato i lavori entro il 31 dicembre 2021. Anche la cessione del credito e lo sconto in fattura relativi al Bonus facciate dovrebbe rientrare nella proroga.
I vantaggi futuri degli altri bonus ristrutturazioni
Per quanto riguarda il Superbonus 110 per cento per i condomìni, la Manovra ha previsto la riduzione dell’aliquota di spesa rimborsata (in calo a partire dal 2024 dal 110% al 70% e poi al 65% l’anno successivo). È chiaro che a queste condizioni, i vantaggi del Superbonus rispetto ai «vecchi» bonus casa, risulterebbero più risicati, portando le vecchie agevolazioni di nuovo in auge.
fonte Corriere.it